Lions Pride

 

L’incontro che il LC Arezzo Host ha organizzato sul Tema “LIONS PRIDE” con il Direttore Internazionale Roberto Fresia, è di quelli che suscitano entusiasmo, riempiendo davvero tutti di orgoglio; spronando ad agire, a servire.

Roberto Fresia è tra i principali fautori di un successo tutto Italiano: l’assegnazione all’Italia della Convention Internazionale Lions nel 2019, la più grande kermesse mondiale della nostra Associazione. A riconoscimento degli innumerevoli servizi offerti alla Associazione ed al mondo, è stato insignito 21 volte del Melvin Jones Fellow.  14 volte ”Governor’s Appreciation Award”. 2 volte del “100% Zone e Region Chairman”. 1 “100% Club’s President Award”. 1 “District Governor Extension Award 5”. 1 “International Growth Award. 1 “Service Award”. 2 “Certificate of International Appreciation CSFII”. 3 “Certificate of International Appreciation”. 2 “International Leadership Medal”. 5 “International President Award”. “1° Premio mondiale nella Sezione Immagine e P.R.” alla Convention di Osaka 2002.

La vita di Lions come Roberto Fresia sono l’esempio tangibile del concetto di servire; così come recita:

la nostra ETICA: Dimostrare, con l’eccellenza delle opere e la solerzia del lavoro, la serietà della vocazione al servire. 

La nostra MISSION: Permettere a volontari di servire la loro Comunità, soddisfare i bisogni umanitari, favorire la pace e promuovere la comprensione internazionale per mezzo dei Lions Club.

La nostra VISION: Essere leader globale nella comunità e nel servizio volontario.

Servire che inizia dalla semplice partecipazione alle iniziative di club; come ognuno è chiamato a promettere nel momento in cui accetta di diventare Lion:

“Io ……………… entrando a far parte del Lions Club ……………… mi impegno solennemente a: rispettare lo Statuto e il Regolamento di Club e quello dell’Associazione Internazionale dei Lions Club; partecipare a tutte le riunioni; dare il mio contributo personale e finanziario per il conseguimento degli Scopi che il Club si prefigge. In particolare mi impegno ad operare fattivamente nelle iniziative ed attività di servizio, in cui il mio Club riterrà necessaria la mia partecipazione, nello spirito del Codice d’Onore e degli Scopi del Lionismo.”

Servire che prosegue, nel suo curriculum, fino a diventare un campione del “giacchetto giallo”: quel gilet con il nostro logo che in tutto il mondo è il simbolo della vocazione Lions a servire; che ha fatto della nostra LCIF la prima ONG al mondo, come stabilito dal Financial Times in collaborazione con Dalberg Global Development Advisers e United Nations Global Compact, in uno speciale rapporto pubblicato giovedì 5 luglio 2007: Lions Clubs International Foundation (L.C.I.F.) migliore ONG del mondo, superando, tra gli altri, Rotary International (5°), UNESCO (13°), FAO (14°), UNICEF (18°), CARITAS (29°), SAVE THE CHILDREN (30°), AMNESTY INTERNATIONAL (32°).

Vestire quel gilet, nelle nostre manifestazioni di piazza, nelle nostre attività a favore degli indigenti italiani come in tutto il mondo, è il confine simbolico che separa il servire, dal parlare del servire. Che separa “we serve” da “ we talk about we serve”. Vestire quel gilet è differente dal vestire il doppio petto che io stesso portavo quella sera ed in tutte le altre serate. Il desiderio di vestire quel gilet, porterà i soci Lions ad una maggior partecipazione alle iniziative del Club. La consapevolezza di voler vestire quel gilet, permette con maggior facilità anche di individuare i futuri potenziali Lions tra i nostri concittadini.

Dr. Roberto Cecchi