Il Privilegio di essere Lions

 

Cento anni fa Melvin Jones disse dei LIons: noi serviamo gli altri.

Se non pensiamo di voler servire, se non crediamo di poter servire, se ci illudiamo invece di servircene, non siamo Lions.

Accettando di essere Lions ci siamo presi un impegno, che ci caratterizza e distingue; preso innanzitutto nei confronti del Mondo (creare e promuovere uno spirito di comprensione fra i popoli del mondo); poi nei confronti dello Stato (promuovere i principi di buon governo e di buona cittadinanza); quindi della comunità (prendere attivo interesse al bene civico, culturale, sociale e morale della comunità); dei club (unire i club con i vincoli di amicizia); infine della persona (incoraggiare le persone che si dedicano al servizio a migliorare la loro comunità).

I Lions credono che un mondo migliore esista e sia possibile raggiungerlo e che tocchi a ciascuno di noi contribuire a realizzarlo, attraverso la comprensione e la solidarietà. A tale scopo la nostra azione deve sapersi muovere in un sano equilibrio tra i due estremi: mondo ed individuo. Occupandosi sempre e solo dei problemi locali, si rischia l’individualismo e l’isolamento, in un mondo sempre più globalizzato. Se si presta servizio solo nell’internazionalità si perde di vista l’uomo che sta alla base dell’associazione. Le Associazioni Onlus generalmente indirizzano il loro agire in una sola direzione; i Lions invece si caratterizzano per la multi direzionalità e proprio ciò permette la pluralità dei risultati raggiunti. Non per nulla il Lions è stato indicato come la migliore associazione non governativa al mondo per l’anno 2009-2010 nella classifica compilata dal Financial Times, su 34 organizzazioni mondiali. La nostra associazione è stata classificata al primo posto per la responsabilità nelle gestione dei fondi, nell’esecuzione dei progetti, nell’adattabilità al territorio, alla qualità della comunicazione ed è l’unica che dona il 100% di quanto raccoglie.

Un giorno un amico, ex Lions, mi disse: “io il lionismo l’ho nel sangue; non c’è bisogno che partecipi alle riunioni del Club o alle sue attività”. Io condivido che il lionismo quando lo hai ti scorre nel sangue (“…Nessuno può insegnare la solidarietà ad un altro; può solo aiutarlo a scoprirla dentro di sé.”). Lions lo si è sempre, in qualsiasi momento di qualsiasi giornata; proprio come Carabiniere lo si è sia in servizio che fuori servizio; come Medico lo si è sia in ambulatorio che a casa. Ma nessuno può essere Carabiniere “nel sangue”, senza mai prestare servizio da Carabiniere; e nessuno può sentirsi medico “dentro” se non opera mai da medico, se non si mette mai il camice; non è una questione di laurea, ma di ruolo. Il Servire è il carattere indispensabile dell’essere Lions e lo si fa sicuramente in ogni momento della nostra giornata, ma non può prescindere dal farlo nel Club e con gli amici del Club; con quelli della Zona, Circoscrizione, Distretto e così via. Comprendendo che è attraverso il confronto delle idee, è attraverso la dinamica della  discussione, che si cresce, che si individuano le strade migliori per  raggiungere i propri obiettivi benefici; è attraverso l’Associazione che un contributo individualmente anche piccolo può trasformarsi in un grande risultato.  In stretto rapporto con le amministrazioni pubbliche, con gli enti associativi, con il mondo imprenditoriale, che vede sempre di più in loro un partner affidabile, concreto, ma soprattutto vicino ai bisogni della cittadinanza.

I Lions oggi devono prendere coscienza che il mondo sta evolvendo; che stanno cambiando, all’interno della nostra società, i punti di riferimento, le abitudini, i modi di divertirsi, di stare insieme, di interfacciarsi con gli altri; come sono sicuramente cambiati i modi di comunicare. I valori del lionismo, il valore della solidarietà, dell’amore verso gli altri, i valori del servire, sono sempre gli stessi e permarranno tali in futuro. Ma il modo di perseguirli promuoverli e divulgarli è diverso e richiede, oggi più che mai, la partecipazione. I Lions si aprono sempre di più al mondo esterno, operando con la gente ed in mezzo alla gente,  organizzando manifestazioni  in cui danno agli altri evidenza delle proprie attività per  coinvolgerli affinché tutti coloro che partecipano li aiutino, gli camminino a fianco su un percorso che porta a sostenere i più deboli. L’immagine dei Lions sta cambiando, sono sempre meno considerati persone ingessate e sempre di più persone pratiche, operative, che badano ai risultati.

Dobbiamo Agire. E per agire c’è bisogno delle energie di tutti i soci e dell’energia di ciascun socio: partecipare non è solo un dovere  morale per ciascun Lions, ma una necessità.

Per aderire con convinzione a questi principi, è stato anche modificato lo Statuto del Club. Perché “il Privilegio di essere Lions”, mal si accorda con qualifiche che esentano il Socio dal partecipare. Ci sono due tipi di persone a questo mondo: coloro che guardano dalla finestra dicendo che le cose non vanno e coloro che escono di casa per contribuire a cambiare ciò che non va. I LIONS appartengono a quest’ultimo gruppo; sono persone che si sono contraddistinte nell’ambito professionale e della loro comunità e che decidono di mettere la propria persona ed esperienza a servizio degli altri.

” il mondo si cambia con gli esempi, non con le opinioni” (Fiorenzo Smalzi, DG Distretto 108 LA)

La Pin contraddistingue il Privilegio di essere Lions; non da, di per sé, la possibilità di sentirsi o essere visto come un privilegiato.

Roberto Cecchi